Storia del progetto
Il progetto (curato da Walter Blume e Hans Rebeski) prese il via nei primi mesi del 1941 e consisteva in un monoplano ad ala alta con i motori (due dei nuovi motori a reazione Junkers Jumo 004 in fase finale di sviluppo) alloggiati in gondole poste sotto le semiali. La cabina di pilotaggio era completamente vetrata e situata all'estrema prua della snella fusoliera. Queste caratteristiche portarono a considerare inizialmente l'utilizzo di un sistema per il decollo basato su un supporto triciclo sganciabile, mentre l'atterraggio sarebbe avvenuto su pattini montati sul ventre della fusoliera e sotto le gondole dei motori.
Il ritardo nella consegna dei primi motori, malgrado due prototipi dell'aereo fossero già stati completati tra la fine del 1941 e l'inizio del 1942, fece sì che il primo volo potesse avere luogo solo nel giugno del 1943.
Fin dai primi tempi il Blitz mostrò eccellenti caratteristiche di volo mentre non si manifestarono grossi difetti. I prototipi (Versuch) V6 e V8 vennero dotati sperimentalmente di 4 motori BMW 003, posizionati rispettivamente in quattro gondole singole o due gondole accoppiate. Nel marzo del 1944 volò il prototipo V9, le cui caratteristiche furono quelle utilizzate per la serie di maggiore produzione (la Ar 234 B) che, per la prima volta, era munita di carrello di atterraggio retrattile, di tipo triciclo anteriore.
Dotati di motori Junkers Jumo 004 B, i primi Ar 234 furono consegnati ai reparti operativi a partire dal giugno 1944.
Sia come bombardiere, sia come ricognitore, era quasi impossibile da intercettare per i caccia alleati ma, come tutti i velivoli tedeschi costruiti nella fase finale della seconda guerra mondiale, entrò in scena troppo tardi per cambiare il corso del conflitto. Un Arado 234 fu l'ultimo aereo della Luftwaffe a volare sull'Inghilterra, nell'aprile 1945.
Sebbene ostacolati dalla carenza di carburante, questi aerei giocarono un ruolo importante su tutti i fronti europei durante gli ultimi mesi del conflitto. In totale vennero consegnati 210 esemplari escludendo i prototipi, le versioni con quattro motori e un esemplare rimasto incompiuto che avrebbe dovuto avere un'ala più ampia.
Comunemente conosciuto come Blitz (lampo in tedesco), in realtà l'appellativo era da riferire solamente alla versione B-2 da bombardamento e non è chiaro se fosse stato formalmente applicato oppure semplicemente derivato dalla contrazione del termine informale "Blitz-Bomber" (traducibile come "bombardiere lampo"). Il termine alternativo con cui si trova anche definito, Hecht ("luccio"), deriva dalla denominazione di una delle unità equipaggiate con il Ar 234, Sonderkommando Hecht.
Scheda tecnica:
Descrizione | |
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Tipo | bombardiere ricognitore |
Equipaggio | 1 |
Costruttore | |
Data primo volo | 15 giugno 1943 |
Data entrata in servizio | settembre 1944 |
Utilizzatore principale | |
Esemplari | 224 |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 12,64 m |
Apertura alare | 14,1 m |
Altezza | 4,3 m |
Superficie alare | 26,4 m² |
Peso a vuoto | 5 200 kg |
Peso max al decollo | 9 850 kg |
Propulsione | |
Motore | 2 turbogetto Junkers Jumo 004 B |
Spinta | 8,73 kN ciascuno |
Prestazioni | |
Velocità max | 740 km/h |
Autonomia | 1 630 km |
Tangenza | 10 000 m |
Armamento | |
Cannoni | 2 MG 151/20 da 20 mm nella sezione di coda |
Bombe | fino a 2 000 kg |
Note | dati relativi alla versione Ar 234B |
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