Storia
La Stier era dotata di un armamento composto da 6 cannoni da 149 mm, alcune mitragliatrici contraeree, 2 lanciasiluri, caricando inoltre 2 idrovolanti ma non aveva mine a bordo; aveva un unico fumaiolo, 4 altissime maniche a vento, e 2 alti e caratteristici alberi tubolari a prua e poppa, con una coffa d'ossevazione aperta alla loro sommità. La sovrastruttura era un grosso monoblocco centrale. Essa venne modificata utilizzando le esperienze della prima generazione di corsari già presenti.
Uscì in mare partendo il 12 maggio 1941 da Rotterdam, e, accompagnata da navi di scorta, passò per lo stretto di Dover con una velocità di appena 14 nodi; venne bersagliata dal fuoco delle batterie costiere e subì un attacco di motosiluranti britanniche e nello scontro 2 navi tedesche e 2 inglesi andarono perdute, ma nessun danno venne inflitto al corsaro tedesco. Una settimana dopo giunse a Bordeaux da dove ripartì per attaccare il traffico mercantile alleato e la prima vittima fu il trasporto britannico Gemstone il 4 giugno.
La Stier, al comando del Fregattenkapitän (capitano di fregata) Horst Gerlach, compì una crociera lunga ben 142 giorni, operando lungo la rotta Africa-Sud America.
Il 6 giugno colpì un'altra nave, la Calcutta, che richiese all'inesperto corsaro il consumo di ben 148 proiettili da 149 ed un siluro, mentre incassò a sua volta 2 colpi dalla nave inglese ed il 9 agosto affondò la Dalhouse.
Durante la sua navigazione, si affiancò anche al Michel e ad altre navi corsare tedesche; in compagnia di una di queste, il trasporto Tannenfels, il 27 settembre si trovava fermo in mezzo al mare per lavori di riparazione al motore, cosa non infrequente per una nave che non aveva basi d'appoggio oltremare. La visibilità era ridotta a 3.000 metri e all'improvviso comparve una nave sconosciuta attraverso la foschia, contro cui le 2 navi tedesche, sorprese e allarmate, aprirono il fuoco senza intimazione di fermo. Si trattò di un errore, perché messa con le spalle al muro, la nave mercantile non ebbe nulla da perdere a rispondere al fuoco. La Stephen Hopkins era appartenente alla classe Liberty, americana, armata con un cannone da 127mm e 2 da 40, che vennero messi in azione con rapidità e maestria dall'equipaggio. 2 colpi appena furono sufficienti, da quelle ridotte distanze, per devastare il locale timone e i locali macchine, non protetti da alcuna corazzatura. Ma l'armamento del corsaro tedesco era molto superiore e la Hopkins venne affondata in fiamme. Anche la corsara si ritrovò spacciata dagli incendi e dovette essere abbandonata.
Il Tannenfels era fortunatamente vicino, altrimenti si sarebbe verificata la straordinaria evenienza di centinaia di naufraghi nemici costretti a convivere per sopravvivere agli elementi (si veda il film Naufragio nell'oceano) e raccolse l'equipaggio dello Stier, ma con una decisione ben poco cavalleresca, evidentemente influenzata dalla catastrofe subita, lasciò i mariani americani in balia delle onde. Dei 57 naufraghi americani, solo 15 si salvarono nella lunga e tragica permanenza in mare.
La Stier affondò, nella sua pur breve guerra di corsa, soltanto 4 navi per un totale di 30.728 tonnellate. Uno dei pochissimi corsari tedeschi, forse l'unico, che non ebbe risultati realmente soddisfacenti. La scarsa esperienza dell'equipaggio e le misure di protezione del traffico alleate resero al vascello tedesco la vita molto dura, e la sfortuna aggiunse un altro insopportabile carico a suo danno.
Scheda tecnica:
Descrizione generale | |
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Tipo | nave corsara |
Completata | 1936 |
Destino finale | 27 settembre 1942 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 11.000 |
Lunghezza | 134 m |
Larghezza | 17,3 m |
Pescaggio | 7,2 m |
Velocità | 14 nodi |
Equipaggio | 324 |
Armamento | |
Armamento |
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Corazzatura | nessuna |
Mezzi aerei | 2 Arado Ar 231 |
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