martedì 8 luglio 2014

Erwin Johannes Rommel




Feldmaresciallo tedesco (Heidenheim, Württemberg, 1891 - Herrlingen, Ulma, 1944). Combatté durante la prima guerra mondiale sul fronte francese (1914-1915) e al comando di reparti da montagna, sui fronti romeno (1916-1917) e italiano (1917), dove si distinse a monte Mataiur durante l'offensiva di Caporetto. Istruttore dal 1935 presso l'accademia militare di Potsdam, nel 1937 pubblicò un trattato di tattica, La fanteria avanza (Infanterie greift an), che richiamò l'attenzione dello stesso Hitler. Trasferito alla scuola di Wiener Neustadt nel 1938 l'anno dopo fu promosso generale e assegnato allo SM del comando supremo del Führer. Comandante della 7ª Panzerdivision nel febbraio 1940, diede prova delle sue non comuni qualità nel corso della campagna di Francia, quando alla testa della sua divisione entrata in linea a sud di Liegi il 10 maggio, superò la Mosa, puntò su Cambrai, poi su Arras e il 12 giugno raggiunse la Manica a Saint- Valery-en-Caux, proseguendo infine su Cherbourg. Per tale fulminea avanzata la sua fu chiamata la "divisione fantasma". Quando Hitler decise di inviare reparti tedeschi in aiuto alle forze italiane costrette a ritirarsi in Africa settentrionale fino a El-Agheila, dopo la prima offensiva britannica (iniziata nel dicembre 1940), nominò Rommel comandante del corpo di spedizione, denominato Afrikakorps Raggiunto il fronte (febbraio 1941), il 24 marzo Rommel passò all'attacco portando le truppe dell'Asse fino al settore del passo Halfaya, oltre Bardia (aprile). Durante due anni di lotta accanita nel Deserto Libico, in difficili condizioni climatiche e logistiche, Rommel dimostrò di possedere doti di comando superiori, audacia, genialità tattica, eccezionale resistenza fisica. Sempre presente in linea in mezzo ai suoi soldati, pronto a cogliere la minima occasione favorevole, esercitò l'azione di comando con un'immediatezza fino allora sconosciuta, basandosi sulla sorpresa. Posto nominalmente alle dipendenze del comandante superiore italiano in Africa settentrionale, prima Italo Gariboldi e nel luglio 1941 Ettore Bastico, ebbe soprattutto con quest'ultimo numerosi contrasti. In realtà Rommel, che aveva alle sue dirette dipendenze anche unità italiane (dall'estate 1941 era comandante di un'armata corazzata, di cui l'Afrikakorps faceva parte), agì sempre indipendentemente. Passato nuovamente all'offensiva nel maggio 1942 nel settore Ain el-Gazala - Bir Hakeim, travolse il fronte avversario, prese Tobruk (21 giugno) e alla fine del mese si attestò nel settore di El-Alamein, venendo promosso feldmaresciallo. La fulminea avanzata aveva però creato gravi difficoltà logistiche e l'offensiva si esaurì. Rientrato in settembre in Germania per un periodo di riposo, fu sostituito dal generale Stumme, ma subito dopo l'inizio degli attacchi inglesi (24 ottobre) rientrò al fronte. Dopo aver cercato inutilmente di arginare l'8ª armata di Montgomery iniziò ai primi di novembre la ritirata generale fino in Tunisia, dove, assunto nel febbraio 1943 il comando di tutte le forze dell'Asse, fronteggiò abilmente gli Alleati. Richiamato in Germania nel marzo, dopo il 25 luglio 1943 assunse il comando del gruppo d'armate che era sceso in Italia settentrionale e nel novembre dello stesso anno fu nominato ispettore delle difese costiere del Vallo Atlantico sotto von Rundstedt; nel gennaio 1944 ebbe il comando del gruppo d'armate B, schierato tra i Paesi Bassi e la Loira. Non poté impedire lo sbarco alleato in Normandia, e il 17 luglio venne ferito da aerei inglesi mentre rientrava al suo quartier generale in automobile. In precedenza aveva avuto contatti segreti con elementi antinazisti, in particolare con Goerdeler, e aveva più volte espresso giudizi negativi sulle possibilità di una vittoria tedesca. Dopo l'attentato del 20 luglio alcuni dei congiurati sottoposti a tortura fecero il suo nome. Rientrato nella sua casa di Herrlingen dopo una degenza in ospedale, il 14 ottobre 1944 il feldmaresciallo ricevette la visita di due generali del comando supremo che, su ordine di Hitler, gli offrirono l'alternativa del suicidio o dell'affrontare un processo davanti al tribunale del popolo. Poco dopo, salito sull'auto con i due inviati, si avvelenò in un bosco poco lontano. Ufficialmente la sua morte fu attribuita ai postumi delle gravi ferite riportate in Normandia e gli furono tributati solenni funerali di Stato. Erwin Rommel è considerato da vari esperti militari il miglior generale tedesco della seconda guerra mondiale: soprannominato LA VOLPE DEL DESERTO, divenne una figura leggendaria anche tra gli avversari. I suoi appunti personali sono stati pubblicati da Liddell Hart nel 1953, con il titolo Guerra senza odio (1959).

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