martedì 8 luglio 2014

Dachau


Per diminuire il numero dei prigionieri nelle prigioni, Himmler inaugurò il 22 marzo 1933 il primo lager speciale per i "prigionieri in arresto per ragioni di pubblica sicurezza" costruito sull'area dell'ex fabbrica di munizioni e polvere da sparo di Dachau nelle vicinanze di Mo-naco. Questo luogo, destinato ad accogliere tutti i prigionieri politici della Baviera, fu subito definito dalle SS "campo di concentramento" (KZ Konzentrationlager). Nei dodici anni della sua esistenza vi sono stati registrati più di duecentomila prigionieri, ma non è possibile stabilire il numero dei deportati non registrati. Dachau fu un campo modello nel quale furono sperimentate e messe a punto le più raffinate tecniche di annientamento fisico e psichico degli oppositori del regime. Poco prima della liberazione le SS distrussero gran parte dei loro documenti ufficiali, per evitare che essi potessero venire usati come prova a loro carico.
EsterwegenNel cosiddetto Emsland, Esterwegen, assieme a Börgermoor, Aschendorfermoor ed altri, costituiva un sistema integrato di 15 campi di concentramento, noto sotto il nome cumulativo di «Moorlager» cioè campi nelle paludi. In un primo tempo questo complesso, sorto originariamente come penitenziario, è stato alle dirette dipendenze del Ministero della Giustizia e affidato alla custodia e alla gestione di reparti speciali delle SA e della Gestapo. Poi, nell'autunno l936, anche questi campi passarono sotto la giurisdizione delle SS come ogni altro KZ e furono amministrati alle dipendenze di Neuengamme. Inizialmente, dunque, i prigionieri erano in maggioranza dei politici e militari tedeschi, contestatari dell'ideologia e della disciplina hitleriana. Nei Moorlager venivano inviati preferibilmente prigionieri politici, condannati alla pena capitale dai tribunali speciali del regime, pena che spesso veniva eseguita in luogo. Altri prigionieri, condannati a pene detentive, dopo averle espiate, ripartivano per altri Lager, per essere sottoposti ad una radicale e spesso mortale «rieducazione politica».

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