I velivoli compositi designati Mistel (tradotto dalla lingua tedesca "vischio") furono concepiti nella Germania nazista e usati dall'unità speciale Kampfgeschwader 200 per bombardare obiettivi specifici, grazie all'inusuale combinazione di due aerei uniti.
Storia del progetto
L'idea prevedeva il decollo congiunto dei due componenti, poi guidati verso la meta dall'elemento dell'unità superiore, con il pilota che sopra l'obiettivo, avrebbe rilasciato l'aereo inferiore, continuando però a pilotarlo tramite un collegamento remoto fino a farlo schiantare sull'obiettivo. La combinazione più usata prevedeva un aereo da caccia come vettore a cui veniva agganciato, tramite un sistema di cavi e collegamenti appositamente progettati, un bombardiere Junkers Ju 88 come parte inferiore, con una testata piena di esplosivo al posto dell'abitacolo.[1]
Il Mistel 1 aveva, per la precisione, come Bf 109 un esemplare della versione F-4, e come Ju 88 la versione da caccia notturna. Come componente superiore, in seguito, fu scelto il Focke-Wulf Fw 190. Prese così forma la serie Mistel 2. Ad un certo punto si pensò di ricorrere a bombardieri pesanti Heinkel He 177 come elemento inferiore, dato l'inutilità di questi aerei per il Reich.
Il Mistel poteva toccare i 380 km/h.
venerdì 18 luglio 2014
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