Ammiraglio tedesco (Wandsbek, Amburgo, 1876 - Kiel 1960). Capitano di corvetta nel 1912, agli inizi della prima guerra mondiale capo di SM del comandante le forze d'esplorazione ammiraglio Bachmann, cui succedette l'ammiraglio Hipper. Partecipò alle scorrerie degli incrociatori da battaglia contro le coste della Gran Bretagna, da una delle quali derivò il combattimento del Dogger Bank (24 gennaio 1915), e fu al fianco di Hipper nella battaglia dello Jütland (31 maggio 1916), dimostrando freddo giudizio ed elevate capacità. Capitano di fregata (1917), ebbe il comando del nuovissimo incrociatore protetto Köln (1918) e fu poi destinato al ministero, dove, oltre a partecipare all'organizzazione della nuova marina germanica, scrisse opere storiche sull'attività della marina tedesca nella guerra 1914-1918 che gli valsero la laurea ad honoremdell'università di Kiel. Contrammiraglio (1922), nell'autunno del 1924 ebbe il comando delle forze leggere del mare del Nord e in seguito il comando marittimo del Baltico. Con il ritiro di Zenker (1935) divenne capo della marina tedesca, carica che ricoprì fino al 1943. A Raeder si devono le "corazzate tascabili" e l'eccellente preparazione della flotta tedesca, nella quale raggiunse (1939) il grado di grande ammiraglio. Pur considerando la marina non ancora pronta per l'entrata in guerra, diresse con decisione ed efficacia le operazioni belliche dopo lo scoppio del secondo conflitto mondiale, in particolare l'invasione della Norvegia (aprile 1940). Ma le sue concezioni (si dimostrò contrario al progetto d'invasione della Gran Bretagna, la cosiddetta operazione "Leone Marino") urtarono la mentalità e le idee strategiche di Hitler e nel gennaio 1943 fu sostituito da Dönitz. Nel processo di Norimberga (1945) fu condannato al carcere a vita e rinchiuso nella fortezza di Spandau, ove scrisse un libro di memorie, La mia vita. Fu graziato nel 1955. Altre sue opere: La squadra di crociera (edito in Italia nel 1927) e L'attività degli incrociatori leggeri "Emden", "Königsberg" e "Karlsruhe" (1928).
martedì 8 luglio 2014
Erich Raeder
Ammiraglio tedesco (Wandsbek, Amburgo, 1876 - Kiel 1960). Capitano di corvetta nel 1912, agli inizi della prima guerra mondiale capo di SM del comandante le forze d'esplorazione ammiraglio Bachmann, cui succedette l'ammiraglio Hipper. Partecipò alle scorrerie degli incrociatori da battaglia contro le coste della Gran Bretagna, da una delle quali derivò il combattimento del Dogger Bank (24 gennaio 1915), e fu al fianco di Hipper nella battaglia dello Jütland (31 maggio 1916), dimostrando freddo giudizio ed elevate capacità. Capitano di fregata (1917), ebbe il comando del nuovissimo incrociatore protetto Köln (1918) e fu poi destinato al ministero, dove, oltre a partecipare all'organizzazione della nuova marina germanica, scrisse opere storiche sull'attività della marina tedesca nella guerra 1914-1918 che gli valsero la laurea ad honoremdell'università di Kiel. Contrammiraglio (1922), nell'autunno del 1924 ebbe il comando delle forze leggere del mare del Nord e in seguito il comando marittimo del Baltico. Con il ritiro di Zenker (1935) divenne capo della marina tedesca, carica che ricoprì fino al 1943. A Raeder si devono le "corazzate tascabili" e l'eccellente preparazione della flotta tedesca, nella quale raggiunse (1939) il grado di grande ammiraglio. Pur considerando la marina non ancora pronta per l'entrata in guerra, diresse con decisione ed efficacia le operazioni belliche dopo lo scoppio del secondo conflitto mondiale, in particolare l'invasione della Norvegia (aprile 1940). Ma le sue concezioni (si dimostrò contrario al progetto d'invasione della Gran Bretagna, la cosiddetta operazione "Leone Marino") urtarono la mentalità e le idee strategiche di Hitler e nel gennaio 1943 fu sostituito da Dönitz. Nel processo di Norimberga (1945) fu condannato al carcere a vita e rinchiuso nella fortezza di Spandau, ove scrisse un libro di memorie, La mia vita. Fu graziato nel 1955. Altre sue opere: La squadra di crociera (edito in Italia nel 1927) e L'attività degli incrociatori leggeri "Emden", "Königsberg" e "Karlsruhe" (1928).
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