martedì 8 luglio 2014

Treblinka

Il primo campo di sterminio nazista fu Chełmno nel 1941, seguito poi da Bełżec, Sobibór ed infine il 22 luglio 1942 da Treblinka. Bełżec fece da modello sia a Sobibor che a Treblinka.

Questi campi furono creati per l'eliminazione ed esproprio dei beni di Ebrei provenienti dalla Galizia, dai ghetti e dai territori del Governatorato Generale nell'Europa Orientale, sterminio necessario per la pulizia etnica (o "arianizzazione") effettuata in vista dell'insediamento della popolazione tedesca per la colonizzazione in quelle regioni, a guerra finita.

Quando si fosse realizzato il sogno hitleriano del grande Tausendjaehrige Reich (Reich Millenario), anche per i nuovi vasti territori conquistati, i nazisti avrebbero continuato dopo la guerra, lo sterminio per la pulizia etnica e la riduzione in schiavitù degli Ebrei rimasti e di circa 50 milioni di slavi seguendo sempre le direttive del Generalplan Ost (Piano Generale per l'Est) del 1940; questo piano prevedeva che il sistema del genocidio escogitato e applicato nei campi di sterminio della Polonia come Treblinka, si sarebbe esteso su ben più vasta scala anche per tutti i territori fino agli Urali, pensati come il nuovo confine tedesco.

Come già detto il campo di Treblinka fu costruito nell'ambito dell'Operazione Reinhard ideata dal fanatico nazista Reinhard Heydrich allora governatore del Protettorato di Boemia e Moravia, per attuare la Soluzione finale del problema ebraico decisa da Hitler all'inizio del 1942. Questo progetto prevedeva specificatamente di effettuare il genocidio ebraico, già iniziato dalle unità mobili di sterminio delle Einsatzgruppen, che fino a quel momento avevano ucciso un milione di persone tra Ebrei, Zingari e Commissari politici russi, dentro recinti di campi di concentramento precostituiti. L'uso dei campi si rendeva necessario per ovviare ad inconvenienti che si erano venuti a creare con lo sterminio mobile.

Il progetto di Heydrich attuava una forma più "umana" per le esecuzioni ma non per le vittime, bensì per le truppe che dovevano compiere i massacri. Con la creazione dei campi di sterminio si evitava ai militi delle SS l'"imbarbarimento" derivato dall'uccisione diretta con armi da fuoco, armi bianche o altro, astraendo con l'uso di camere a gas, l'atto di uccidere, così snervante e stressante degli esecutori che dovevano attuarlo. Questo grosso inconveniente era emerso dalle osservazioni sulle unità operative delle Einsatzgruppen; altri inconvenienti erano l'impossibilità di tenere segreta l'operazione e un numero di eliminati inferiore rispetto a quello indicato; era chiaro che, in vista degli immani eccidi pianificati, servisse un sistema più veloce, un omicidio di massa su "scala industriale" invece di quello, seppur micidiale, delle esecuzioni dirette. Di qui la nascita dei lager di sterminio, recinti in cui i massacri potevano avvenire con tutta tranquillità, al riparo di sguardi indiscreti; i capi nazisti erano convinti che le generazioni future tedesche non avrebbero capito lo sterminio e ne sarebbero rimaste turbate; quindi tutto il genocidio doveva passare sotto silenzio ed essere tenuto nascosto.

In realtà gli stessi capi del nazismo temevano le ripercussioni e le accuse della comunità internazionale che si sarebbero sollevate contro la Germania e specialmente contro di loro che avevano attuato il genocido. Una volta che la verità dei campi di sterminio sarebbe venuta a galla, sarebbero stati bollati per sempre come criminali storici ed esposti al rischio di condanne, come poi in effetti accadde .

Nel novembre 1941 era già stato costruito, nei pressi di una grande cava di ghiaia, il campo di lavoro Treblinka (Arbeitslager Treblinka), denominato in seguito, come Treblinka I. Questo campo, quasi sconosciuto rispetto al suo drammatico omonimo, sorse a circa 2 km a sud del sito di fondazione del futuro campo di sterminio e i prigionieri ivi rinchiusi, per la maggior parte prigionieri politici polacchi (ed alcuni ebrei), vennero impiegati in lavori di scavo e trasporto dei materiali della vicina cava. Treblinka I fu liberato nell'agosto 1944 dalle forze sovietiche avanzanti. Si stima che in questo campo siano transitate circa 20.000 persone (la popolazione del campo oscillava tra i 1000 ed i 2000 deportati) e che almeno la metà sia morta a causa delle difficili condizioni di vita.

Il campo di sterminio di Treblinka vero e proprio, fu operativo, invece, dal 22 luglio 1942 al 19 ottobre 1943. Anch'esso, come il primo, prese il nome del villaggio presso il quale venne costruito, oggi nel comune di Małkinia Górna, a 80 km a nord-est di Varsavia, nel voivodato della Masovia di Polonia. Questo lager di sterminio era diviso in due sezioni, Campo 1 e Campo 2 e fu chiamato Treblinka II per differirlo dal precedente Treblinka I, il campo di lavoro.

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