Nel 1928 si ha la stabilizzazione della situazione nella repubblica di Weimar. Nel 1928 avvengono elezioni politiche dove il nazionalsocialismo prende il 2.6 % dei voti.
Nel 1933 Hitler diventa cancelliere della Germania.
La crisi del ’29 aveva devastato tute l’Europa tanto che lo scompiglio economico porta a tensioni anche politiche e le persone che prima appoggiavano il sistema caduto si trovano deluse e appoggiano chi ritengono possa risolvere la situazione. E’ infatti evidente che un sistema regge solo se riesce a soddisfare i bisogni della massa.
Ci sono altri elementi che dagli anni trenta rendono fragile la repubblica. Alcuni riguardano il sistema politico ma quello fondamentale è la morte di Stresemann cancelliere e ministro degli esteri. Un uomo capace di catalizzare il consenso.
Da questo momento in poi i cancellieri cercano di governare secondo l’articolo 48 della costituzione che prevedeva che il cancelliere potesse governare anche senza la maggioranza parlamentare.
Si governa quindi solo con l’appoggio del presidente del Reich.
Nel 1925 si tengono le elezioni presidenziali così come nel 1932 e in entrambi i casi viene eletto Hindenburg, ma con coalizioni differenti, prima con una di centro destra e poi con una di centro sinistra. Cambia quindi la situazione politica e si vota un conservatore pur di non votare Hitler.
Dal 1930 al 32 la crisi è parossistica, si radicalizza in modo vorticoso.
Hitler si rafforza attraverso mezzi di intimidazione e squadre di assalto (S.A.) e contemporaneamente con il consenso elettorale.
Durante le seconde elezioni del 1932 c’è un declino della potenza Hitleriana che però favorisce la sua posizione. Gli viene infatti offerto dai conservatori il vice cancellierato che lui rifiuta, così che gli viene conferito il cancellierato il 30 gennaio 1932.
L’elemento repressivo diventa sempre più forte ma per avere ancora più potere si indicono le elezioni del 30 marzo.
Il 27 febbraio brucia il Reichstag, la sede del parlamento e viene accusato un comunista olandese.
Durante le elezioni Hitler non ha la maggioranza ma i comunisti vengono messi fuorilegge per l’episodio dell’incendio e viene così limitata l’opposizione.
Questo consente a Hitler di avere la maggioranza assoluta e di poter trasformare la Germania nel giro di un anno e mezzo.
Hitler considera Mussolini un maestro, ma in questo caso l’allievo supera il maestro.
Comincia la sincronizzazione della vita della Germania sulla volontà di Hitler: vengono sciolti i partiti e i sindacati e si crea la DPA, un organismo statale che raggruppa datori di lavoro e dipendenti con il potere decisionale ancora nelle mani dei centri tradizionali.
Si incominciano a costruire anche i primi lager. In Italia si istituisce i confino e il carcere politico, ma mai campi di concentramento dove internare oppositori, zingari, ebrei, omosessuali e minorati.
Nell’estate del 1934 avvengono due episodi importanti.
Prima di tutto la decapitazione delle squadre S.A. che erano diventate un centro di potere ed erano politicamente poco accettabili perché mantenevano l’idea anti capitalista. Questo metteva in imbarazzo Hitler che per giungere al potere si era servito proprio del potere tradizionale e degli industriali.
Inoltre il gruppo delle S.A. era capeggiato da omosessuali e conteneva all’interno elementi presi dai bassi fondi. Nel giugno del 1934 durante un festino le SS, guardie personali di Hitler uccidono e imprigionano gli esponenti delle S.A. e anche altri oppositori interni.
Hitler in questo modo si libera dei concorrenti interni e si ingrazia ulteriormente le forze armate e gli industriali.
L’altro episodio importante è la morte di Hindenburg nell’agosto. Questo fatto consente a Hitler di sommare la carica di Presidente a quella di cancelliere. Hitler diventa così Führer, parola che significa capo di un gruppo.
Il potere si basa quindi sul principio del capo per cui gli ordini partono dall’alto e si ritrovano nello scontro tra vari centri di potere interni.
La Germania si trova quindi unita sotto un unico capo senza centri di potere alternativi a differenza dell’Italia dove era presente la Chiesa e la monarchia. Nel 1933 la Chiesa firma un Concordato anche con la Germania ma ha un senso difensivo, cioè non cerca di cattolicizzare in nazismo; anzi papa Pio XI con un’enciclica condanna il paganesimo nazista.
Gli ebrei nella società tedesca si trovavano in una condizione di privazione di diritti dalle leggi di Norimberga del 1935. Con il 1938 e la Notte dei cristalli ci fu un assalto alle sinagoghe, alle case e ai negozi ebrei con parecchi morti sul pretesto della morte di un diplomatico tedesco ucciso a Parigi.
La soluzione finale non era ancora stata proposta. Ci sono opinioni differenti su come si sia arrivati all’olocausto. Gli intenzionalisti sostengono che fu una vocazione hitleriana già presente anche prima della guerra, i funzionalisti sostengono invece che fu un fenomeno non programmato, ma spiegabile tenendo conto della situazione storica.
La Germania negli anni trenta ebbe una straordinaria capacità di ripresa dopo la crisi del 1929. Arriva infatti ad una produzione industriale notevole e alla piena occupazione.
Questo miracolo nazista si basa su una economia di guerra. Vengono costruite autostrade con funzioni militari e strategiche e l’economia tesa alla guerra tende a riarmarsi e quindi a produrre soprattutto materiale bellico.
I costi della piena occupazione sono dilazionati nel tempo, la Germania li potrà sostenere solo con risorse future, ampliando il proprio spazio vitale verso est, verso l’Europa orientale e i Balcani.
Questo allargamento fu un progetto anche di Stresemann il quale però prevedeva una contrattazione diplomatica e un allargamento con mezzi economici.
Il progetto di Hitler invece è militare.
L’ideologia del popolo dei signori prevedeva la conquista dei territori a est per avere risorse per la produzione a un prezzo più basso.
Il progetto prevedeva un nuovo ordine per l’Europa unita che comprendesse popoli da schiavizzare (slavi), popoli da eliminare (ebrei, zingari, minorati mentali,..) e popoli alleati (inglesi, francesi).
Nella gerarchia la Germania doveva essere al primo posto in uno spazio eurasiatico.
Bisognava per fare questo predisporre gli strumenti della politica estera revisionando i trattati di pace.
Nell’ottobre del 1933 si stacca dalle Società delle Nazioni (era entrata nel 1926) e questo provoca un indebolimento delle società, che avevano già subito uno smacco dai giapponesi che avevano occupato parte della Manciuria nel 1932 con l’idea di creare uno stato orientale giapponese.
Nel 1935 si fece il plebiscito nella Sahar, regione affidata alle Società e ora ritorna tedesca.
Nel marzo ci fu poi una coscrizione obbligatoria violando il patto che prevedeva che la Germania avesse un esercito limitato e il 7 marzo la Renania viene occupata militarmente sempre contro il trattato di pace.
Nel 1936 la Germania poi partecipa alla guerra di Spagna.
Nel settembre del 1938 si firma il patto di Monaco. Hitler aveva fomentato le rivendicazioni dei Sudeti di un territorio al confine con la Cecoslovacchia. I Sudeti erano trattati democraticamente all’interno di questo nuovo stato, ma con questa richiesta di unirsi alla Germania si crea una crisi che porta alla conferenza di Monaco. A questa conferenza partecipano Italia, Germania, Francia e Inghilterra; rimangono escluse la Cecoslovacchia e l’URSS.
Mussolini viene chiamato per fare da paciere tra le esigenze di Hitler e quelle degli occidentali. Mussolini si schiera con Hitler e qualche giorno dopo i tedeschi occupano la zona dei sudeti.
L’Inghilterra e la Francia sono soddisfatte perché la loro politica consiste nell’assecondare Hitler per evitare un conflitto.
Nel 1938 avviene anche l’annessione dell’Austria. I rapporti nazionali all’interno del mondo tedesco risalgono al secolo precedente quando la Germania vuole unificarsi e tenta di farlo in due direzioni. Una di queste prevedeva l’annessione dall’Austria avendo però una situazione eterogenea.
La linea che si è davvero verificata è la linea della formazione dello stato “piccolo tedesco”.
Il rapporto contrastato della Germania con l’Austria si ripropone prima dello scoppio della I^ guerra mondiale quando è l’Austria a chiedere l’annessione e a prevedere una possibile unione.
Contro questa unione si schiera la Francia.
L’Austria è percorsa da problemi politici che nel 1934 culminano in un tentativo di colpo di stato da parte di nazisti austriaci.
Mussolini mobilita l’esercito al passaggio del Brennero e ritiene inammissibile quest’unione per due motivi: il primo è un motivo strategico infatti l’Austria fa da barriera tra la Germania e l’Italia e il secondo perché il cancelliere austriaco ucciso nel colpo di stato apparteneva alla stessa linea di Mussolini, quella clerico-fascista.
La situazione si placa nel 1938 quando l’Austria viene invasa il 12 marzo da truppe naziste in modo pacifico e il 10 aprile ci fu un plebiscito nel quale la maggioranza degli austriaci votarono per l’annessione.
Mussolini non poteva opporsi a Hitler perché i legami tra le due potenze si erano già intensificati con l’asse Roma-Berlino.
Nel 1938 si realizza qualcosa contro gli interessi sia italiani che francesi. E’ evidente che il panorama interno dell’Europa è mutato.
L’invasione dell’Austria avviene attraverso il plauso degli austriaci perché tra gli austriaci c’è una forte componente filo nazista che facilita l’annessione.
Al patto di Monaco le posizioni di Mussolini e Hitler si allineano e il fatto dei Sudeti è giustificato con l’unione di tutti i tedeschi d’Europa.
La Russia si sente esclusa da un patto stretto tra nazisti e potenze occidentali.
Le potenze occidentali preferirono allearsi a Hitler per evitare una guerra ne questo permette a Hitler di rafforzarsi.
La Germania in quel momento non era pronta per la guerra. L’esercito infatti non condivideva l’idea di Hitler perché era legato al vecchio stato prussiano.
Nonostante la vittoria politica i nazisti non erano considerati a certi livelli della società. Non c’era commistione tra i nazisti e gli alti gradi dell’esercito e le grandi famiglie di industriali.
Ci sono posizioni differenti sulla politica estera Nella visione tecnica e politica si aveva la sensazione che una guerra in quel momento sarebbe stata disastrosa per la Germania Anche per la sua posizione geografica. Non a caso Hitler vuole sconfiggere prima un fronte e poi l’altro ma non ci riuscirà.
Alcuni settori militari vogliono opporsi ma non possono senza un evento esterno.
I francesi e gli inglesi dal punto di vista militare erano rimasti fermi.
Nel 1939 si completa il quadro, Hitler occupa la Boemia, che diventa parte integrante del Reich, e la Slovenia che diventa un protettorato, senza più la giustificazione dell’etnia.
Mussolini non era stato avvertito di questa manovra e così occupa l’Albania nell’aprile con il significato di concorrenza diretta alla Germania per il possesso dei Balcani.
Gli stati occidentali cominciano a far intravedere la possibilità di un atteggiamento duro.
Si stabilisce un patto di mutuo soccorso tra Inghilterra e Francia e Russia che viene portato in lungo perché ci sono punti di vista differenti e la Russia è vista ancora come un pericolo.
Questo è infatti il periodo del rafforzamento russo e il momento delle purghe.
Il 22 agosto 1939 si ha un patto tra il ministro degli esteri russo e quello tedesco, il patto di non aggressione che prevedeva da parte delle due potenze la promessa di non aggressione e l’invio di aiuti da parte della Russia.
A questo punto le potenze occidentali si rendono conto che Hitler potrebbe rivolgersi verso ovest.
L’obiettivo successivo di Hitler fu infatti la Polonia, legata alla Francia dalla piccola intesa, ma soprattutto la città di Danzica e il corridoio neutrale che divide la Prussia dell’ovest da quella dell’est.
Dopo l’invasione della Polonia è chiaro che Hitler non si sarebbe fermato. A questo punto sono in gioco elementi di strategia militare e ci si chiede se sia opportuno fare una guerra per Danzica.
Il patto tra Hitler e Stalin aveva clausole segrete che prevedevano annessione di parte della Polonia e di alcuni stati dei Balcani per la Russia.
I rapporti tra Italia e Germania furono chiariti con il Patto d’acciaio che prevedeva l’aiuto dell’Italia in caso di guerra. Mussolini chiede però chela guerra sia rimandata di qualche anno e che siano mandati aiuti militari all’Italia.
Hitler non rispetta i tempi della guerra ma permetta all’Italia una posizione di non belligeranza.
Quello che Hitler non ha fatto è parlare in modo paritario con l’Italia perché in fondo la Germania pensava di poter fare da sé. Mussolini durante la guerra tenterà lo stesso gioco della guerra parallela attaccando la Grecia.
Il 1 settembre 1939 Hitler provoca un incidente di frontiera e usa questo pretesto per invadere la Polonia e con l’uso della forza prende parte del territorio e parte lo lascia alla Russia.
Il 3 settembre le potenze occidentali attaccano la Germania. Per le prime settimane la guerra è presente solo in Polonia e in un solo campo; sulla frontiera francese no succede niente fino al maggio del 1940.
In Europa nel 1939 si era andato definendo sempre più il disegno imperialistico tedesco, volto a espandere il territorio abitato dai tedeschi. Dopo aver annesso l'Austria, conquistato la Boemia, sottomesso la Slovacchia, nel settembre 1939 Hitler invase la Polonia, avendo prima firmato un'alleanza militare con l'Unione Sovietica DI Stalin.
Di fronte a questo ulteriore grave atto, le potenze occidentali, Francia e Gran Bretagna, dichiararono guerra alla Germania, ma non riuscirono ad impedire la conquista, da parte dei tedeschi, della Polonia, della Danimarca e della Norvegia.
Nella primavera del 1940, Hitler volse l'esercito tedesco contro la Francia, che in poche settimane venne spazzato via.Il 10 giugno 1940, quando ormai la Francia era allo stremo, l'Italia fascista di Mussolini dichiarò guerra alla Francia e alla Gran Bretagna. Conquistata la Francia e la Daninarca cercò, inutilmente, di invadere la Gran Bretagna, mentre in Africa l'Italia perdeva la colonia etiopica a vantaggio degli inglesi. Nell'ottobre del 1940 l'Italia intraprese la conquista della Grecia, partendo dalla colonia albanese, ma, di fronte ai disastri militari italiani, dovette intervenire la Wermacht tedesca, che, in pochi giorni, conquistò la Jugoslavia e invase la Grecia.
Nel giugno del 1941 la Germania iniziò l'invasione dell'Unione Sovietica, sostenuta anche in quest'opera dall'esercito italiano. Le armate nazi-fasciste giunsero fino a Mosca, Leningrado e Stalingrado, ma nel febbraio 1943 subirono una pesante sconfitta che le costrinse a ritirarsi disordinatamente verso ovest. In Oriente, frattanto, il Giappone nel dicembre 1941 aveva aggredito gli statunitensi, provocandone l'intervento in guerra.
Nel settembre 1943 l'Italia, dopo aver perso anche la colonia libica, venne occupata per la parte meridionale dagli alleati anglo-americani.Così il 25 luglio di quell'anno il re fece arrestare Mussolini, nominando Badoglio capo del governo e il fascismo venne dichiarato decaduto. Lo stesso governo Badoglio l'8 settembre 1943 firmò l'armistizio con gli alleati e subito dopo fuggì, assieme alla corte, a Brindisi nel territorio controllato dagli americani, mentre l'esercito tedesco invadeva l'Italia del centro-nord.
Iniziò così la guerra di Resistenza in Italia, che vide contrapporsi le truppe irregolari partigiane ai soldati tedeschi occupanti e al risorto esercito fascista della Repubblica Sociale Italiana di Mussolini.
Frattanto l'Armata Rossa sovietica avanzava da est e gli alleati erano sbarcati in Normandia.
Nel maggio 1945 ebbe termine la guerra in Europa con la conquista dell'intera Germania da parte degli eserciti alleati. Il Giappone continuò la guerra ancora fino ad agosto, quando le due bombe atomiche americane su Hiroshima e Nagasaki posero fine al conflitto mondiale.
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