
"Uno Stato nazionale in primo luogo dovrà innalzare il matrimonio dal grado di un continuo scandalo per la razza, e dargli la legittimità di un ordine chiamato a procreare creature fatte a somiglianza del Signore e non aborti tra l’uomo e la scimmia".
1. La profezia del Mein Kampf
Nel 1905 viene costituita in Germania la "Deutsche Gesellshaft für Rassenhygiene" (Società tedesca di Igiene Razziale). Negli anni seguenti essa vedrà la collaborazione di Rüdin, Ploetz, Schallmayer, Fisher, Baur, Lenz, tutti personaggi che poi collaboreranno apertamente col regime. Il nazismo, nella sua crociata contro gli individui "inutili" e "imperfetti", troverà nelle loro teorie un formidabile sostegno per affermare e legittimare i propri crimini. Letteratura popolare e lezioni scolastiche tenute già nelle classi elementari permisero poi, negli anni ’30, di volgarizzare il credo della selezione umana, trasformandolo in una questione di pubblico dominio e di interesse nazionale.
Il Parlamento nazista approvò il "Gesetz zur Verhütung erbkranken Nachwuchses" (legge per la "Prevenzione della riproduzione dei malati ereditari") il 14 luglio 1933. La macchina della sterilizzazione nazista avviò a pieno regime, a partire dal 1° gennaio 1934, il suo progetto omicida. Fu allestito in pochi mesi un enorme apparato burocratico, che prevedeva l’impiego di eugenisti, chirurghi, organi giudiziari, oltre che della forza pubblica, chiamata a condurre con la violenza sotto i ferri coloro che si fossero opposti a sottoporsi "spontaneamente" all’intervento.
Hitler, nel "Mein Kampf", aveva del resto chiarito già dal 1925 le sue intenzioni a riguardo di coloro che definiva come "parassiti della società" e "scandalo della razza":
Per "malato ereditario" si intendeva chiunque fosse affetto dai seguenti disturbi, di cui viene riportata anche una stima del numero di persone malate che, secondo i calcoli di alcuni ricercatori, sarebbero dovuti essere colpiti dalla legge:
(indichiamo il tipo di patologia ereditaria e la stima dei malati in Germania)
Frenastenia congenita: 200.000
Schizofrenia: 80.000
Psicosi maniaco-depressiva: 20.000
Epilessia ereditaria: 60.000
Corea di Huntington: 600
Cecità ereditaria: 4.000
Sordità ereditaria: 18.000
Grave deformità fisica ereditaria: 20.000
Alcolismo grave su base discrezionale: 10.000
(in VERVAECK L., "Les lois des stèrilisation eugènique", "La giustizia penale", I, 1936, p. 86)
2. La bonifica del Volk
Le stime più accreditate a proposito dei risultati conclusivi dell’operazione, relativi agli anni fra il 1934 ed il 1939, anno in cui ufficialmente la legge venne sospesa, parlano di un numero di almeno 320.000 sterilizzazioni. La cifra non comprende decine di migliaia di interventi compiuti in territori annessi alla Germania, come Danzica, Memel, l’Austria, il territorio dei Sudeti, un numero imprecisato di sterilizzazioni compiute su zingari, gli interventi che andarono a colpire i "Meticci del Reno". Questo senza contare gli esperimenti di sterilizzazione "su larga scala" compiuti nei Lager, che portarono alla morte, tra dolori e mutilazioni atroci, migliaia di donne.
Statistiche precise, comunque, riguardano solo gli anni 1934-1936. Successivamente Hitler vietò la diffusione di dati relativi al programma di sterilizzazione. Va sottolineato che, nei soli anni 1934 e 1935, i tribunali tedeschi ricevettero, da parte di medici e amministratori del sistema sanitario, ben 388.400 denunce riguardanti soggetti sospettati di essere portatori di patologie ereditarie. Nuove categorie di individui 'tarati' venivano intanto schedate dai ricercatori del Kaiser Wilhelm Institut per la genealogia, la demografia e la psichiatria guidato da Ernst Rüdin, in attesa di estendere loro il trattamento di sterilizzazione.
Il sistema giudiziario e quello esecutivo riuscivano solo parzialmente a sostenere il passo delle denunce, con la conseguenza di un enorme numero di cause non risolte, il cui giudizio slitterà agli anni 1937-1938. Mediamente, solo nel 12% dei casi i tribunali giudicarono le denunce infondate. Inoltre, in moltissimi casi, il giudizio sulle condizioni dei potenziali candidati alla sterilizzazione, basato su approssimative perizie mediche e psichiatriche, si rivelò del tutto infondato, tanto che le stesse vittime, finita la guerra, condurranno un’esistenza del tutto normale, per nulla limitata dalle immaginarie tare ereditarie attribuite loro dalle diagnosi dei periti dei tribunali.
Nel programma nazista di sterilizzazione rientrarono anche i bambini e gli adolescenti tedeschi di colore (Rheinlandbastarde).
La legge del 1933 non contemplava un intervento diretto nei confronti di gruppi razziali "inferiori", volendo colpire i soggetti fisicamente o mentalmente debilitati indipendentemente dalla loro appartenenza etnica o di classe. Tuttavia, a partire dal 1935, il 'Consiglio di esperti per la politica demografica e razziale', iniziò a prendere in considerazione la possibilità di risolvere il problema dei mezzosangue neri attraverso la sterilizzazione. In particolare il progetto riguardava i 'meticci del Reno', figli di donne tedesche e soldati di colore, che tra il 1919 e il 1923 avevano preso parte all’occupazione della Ruhr e della riva sinistra del Reno da parte dell’armata francese.
Per disposizione dello stesso Hitler, la questione dei meticci del Reno venne liquidata nel 1937. Circa 500 ragazzi di colore vennero portati nelle cliniche universitarie della Gestapo, e qui sterilizzati.
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