martedì 8 luglio 2014

La Kriegsmarine

La Kriegsmarine (in tedesco Marina da guerra) era il nome della Marina militare tedesca durante la seconda guerra mondiale, erede della Kaiserliche Marine.

Il trattato di Versailles aveva imposto rigorosi limiti alla marina tedesca e le aveva proibito la progettazione e realizzazione di sommergibili, portaerei, aerei navali e artiglieria costiera pesante; il dislocamento delle nuove navi non poteva superare le 10.000 tonnellate. Ma il 18 giugno del 1935 fu firmato il trattato navale anglo-tedesco che, pur limitando la forza della marina tedesca al 35% di quella inglese, permetteva alla Germania di avere sommergibili e altri tipi di navi che il trattato di Versailles le aveva proibito. Nel 1937 ebbe così inizio un ambizioso piano di costruzioni navali (piano Z) e al settembre del 1939 la marina tedesca contava 2 vecchie corazzate, 2 incrociatori da battaglia, 3 corazzate tascabili, 2 incrociatori pesanti, 6 incrociatori leggeri, 22 cacciatorpediniere, 20 torpediniere e 59 U-boot. Nel corso del conflitto entrarono in servizio le corazzate Tirpitz e Bismarck, l'incrociatore pesante Prinz Eugen e altri 15 cacciatorpediniere.
Nonostante annoverasse tra le proprie navi alcune delle più temibili avversarie per la flotta inglese e americana, la flotta tedesca non potè mai costituire un reale pericolo per queste due flotte.



La Kriegsmarine era divisa in tre branche fondamentali sotto il comando del grandammiraglio Erich Raeder.

Le navi da battaglia dipendevano direttamente dall'Oberkommando der Marine (OKM) e poi da comandanti di gruppo (Gruppenkommandos). Le flottiglie di dragamine, navi pattuglia, navi per la difesa costiera e navi ausiliare erano ai comandi della Sezione di sicurezza navale. La terza branca, che sarebbe diventata la peggior minaccia per gli Alleati in mare, era il Comando sommergibili di Karl Dönitz.

A differenza della maggior parte delle altre marine, la Kriegsmarine non aveva aeroplani in proprio; all'OKM ( Oberkommando der Marine ), venne assegnato un generale dell'aviazione, il quale doveva fornire alla marina i mezzi di cui aveva bisogno. Il Führer der Marineluftstreitkräfte era il maggior generale Hans Geisler.

Nel periodo tra le due guerre, una flotta tedesca “ufficiale” non esisteva. Erano, invece, in costruzione, in paese che erano in buoni rapporti con la Germania, battelli sommergibili e naviglio sottile quali le cacciatorpediere, navi che la commissione alleata, incaricata di controllare eventuali “sgarri” tedeschi, non sapeva a chi fossero destinati.



Per navi di dimensioni maggiori, quali le corazzate e gli incrociatori, si deve attendere l’ascesa di Hitler. Il quale permette la rinascita della flotta tedesca. In questo periodo sugli scali verranno costruite navi quali la Graf Spee, che era una “corazzata tascabile”, secondo la dizione dell’epoca.In quanto aveva il tonnelaggio e la velocità di un incrociatore( ca. 10mila tonnellate), ma l’armamento di una corazzata( 6 cannoni da 280 mm).



Nave di nuova concezione e munita di uno strumento che risulterà decisivo in ogni battaglia navale: il radar.

Purtroppo per la Graf Spee il radar installato non serve a visionare i bersagli in arrivo, ma solo come ausilio al puntamento delle artiglierie.

Per la ricognizione, la nave tedesca si affida ad un idrovolante, l’ Arado 196.



E qui sorge subito il primo grave difetto di questa Marina militare. Pur non potente quanto la Marina britannica, la flotta tedesca non avrà mai a disposizione una portaerei. O meglio, una verrà costruita, ma la sua costruzione non verrà mai portata veramente a termine. Inoltre la possibilità di avere una portaerei verrà vanificata dagli interventi di Hermann Goering, che da capo della Luftwaffe, aveva voluto che ogni aereo tedesco che volasse sia sopra la terra che sopra il mare doveva obbedire a lui.

Questa debolezza si noterà maggiormente nella crociera inaugurale,ed ultima,della Bismarck.





Infatti questa corazzata, temibilissima nello scontro nave contro nave, si dimostrò molto vulnerabile all’attacco di aerosiluranti inglesi lanciati da una portaerei. Quella portaerei che in Germania non veniva concepita come nave indispensabile, anzi ritenuta solo spesa superflua per il conflitto.



Altri gravi di errori di valutazione vengono commessi dalla flotta tedesca in precedenza.



Durante la campagna di Norvegia, compiuta rapidamente grazie all’impiego di truppe paracadutiste che vengono lanciate sulle città e sugli aeroporti norvegesi, va perduta metà della flotta delle cacciatorpediniere tedeschi. Infatti mentre proteggevano delle navi da trasporto truppe incaricate di sbarcare reparti nel porto di Narvik, vengono attaccate di sorpresa dalla flotta inglese, la quale era accorsa per proteggere la “via del ferro” svedese e per evitare che il ferro svedese arrivasse in Germania.



Dopo l’attacco inglese a Taranto, la boria tedesca verso le inefficenze italiane raggiunge il limite. Infatti ritengono che solo gli italiani potevano subire un attacco del genere e perdere la flotta in quel modo.



Ma gli inglesi colpiscono anche loro. Infatti l’incrociatore pesante Dresden verrà colpito nel porto di Kiel e reso inutilizzabile per il resto della guerra.



Dopo l’occupazione della Norvegia, i numerosi fiordi caratteristici del paese verranno utilizzati come riparo per la flotta di superficie tedesca.

La flotta tedesca, però perderà il bacino di carenaggio di Saint-Nazaire. Infatti un gruppo di commandos inglesi lo renderà inutilizzabile.



Dai fiordi norvegesi partiranno in crociere solitarie altre navi tedesche quali l’Admiral Scherr che proverà a ripetere i risultati della Graf Spee, ma i risultati saranno diversi. Infatti imbattendosi durante una queste missioni in un convoglio inglese di 37 navi scortato da 1 incrociatore leggero, perderà oltre un’ora nel combattere contro la nave da guerra inglese, dando così modo al convoglio di fuggire quasi integro.



La guerra concentrata sui fronti terrestre ed aereo, ed in minor luogo sui mari, per meglio dire sotto i mari, farà deperire la flotta tedesca. Non verranno costruite nuove navi, verranno disinstallati i cannoni delle navi inutilizzate ed impiegati nelle difese costiere.

Poche navi restano in servizio. Una di queste, lo Scharnost, venne inviato all’attacco dei convogli artici che rifornivano l’Unione Sovietica.



Tale nave tedesca, pur classificata come corazzata, non ne aveva però l’armamento. Infatti era armata con pezzi da 280 mm, gli stessi degli incrociatori pesanti, e non dei maggiormente necessari da 380 mm che le avrebbero permesso uno scontro più alla pari contro il naviglio inglese.



Non solo l’armamento era errato nella nave tedesca. Il radar installato aveva una portata inferiore della metà rispetto ai radar inglesi. Inoltre soffriva degli echi marini. Che venivano confusi con echi navali.



Ottenne un solo risultato nella missione: rase al suolo il porto delle isole Spitzbergen e distrusse la stazione radio. Ma anche questa nave tedesca venne affondata.



Più lunga fu la fase per affondare la nave gemella della Bismarck, la Tirpitz.

Rimase sempre e soltanto in porto. In un porto norvegese ad alta latitudine, con la convinzione che mai aerei inglesi la potessero colpire fin lassù.



L'ostinazione britannica unita al miglioramento degli aerei usati per il bombardamento permise la distruzione anche di questa nave.



In conclusione si può dire che la flotta tedesca abbia avuto più guai che successi nel corso delle ostilità. Ma direttive erronee di impiego fecero in modo che tali insuccessi non potessero essere mai riparati da vere vittorie se non parziali e per questo ininfluenti nel corso del conflitto.

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