Storia iniziale
Le prime incarnazioni della Feldgendarmerie nacquero durante le mobilitazioni dell'esercito tedesco durante le guerre del 1866 e del 1870. Allo scoppio della Prima guerra mondiale la Feldgendarmerie comprendeva 33 compagnie, con 60 soldati e due sottufficiali ciascuna. Nel 1918 il numero di compagnie era salito a 115.
Germania nazista
Dopo la Prima guerra mondiale tutte le unità di polizia militare furono sciolte e non furono rimpiazzate nel dopoguerra dalla Repubblica di Weimar. I presidi erano pattugliati da soldati regolari nella funzione di polizia militare.
Quando Adolf Hitler salì al potere nel 1933, la Feldgendarmerie fu reintrodotta nella Wehrmacht. Le nuove unità ricevettero l'addestramento di fanteria e le erano dati estesi poteri di polizia. Una scuola di polizia militare fu costruita a Potsdam, vicino Berlino, per addestrare il personale della Feldgendarmerie. Le materie di studio includevano il codice criminale, i poteri di polizia, doveri di rapporto, passaporto, leggi di identificazione, tecniche di autodifesa, metodologia della polizia criminale e amministrazione generale.
Tutte le future reclute servivano al comando della Feldgendarmerie alla fine dei primi esami. I corsi duravano un anno e la quantità di fallimenti era alta, nel 1935 soli 89 soldati furono promossi rispetto ad un numero iniziale di 219 candidati. La Feldgendarmerie era impiegata nelle divisioni dell'esercito o come unità autonome sotto il comando di un corpo d'armata.
Uniforme della Wehrmacht con gorgiera della Feldgendarmerie.
La Feldgendarmerie (chiamata spregiativamente Kettenhunde, letteralmente "cani con la catena" per via della gorgiera che indossavano) ebbe un ruolo significativo verso la fine della Seconda guerra mondiale in quanto diventò responsabile del destino di decine di migliaia di disertori (chiamati Fahnenflüchtiger, letteralmente "coloro che fuggono dalla bandiera"); la ricerca dei disertori avveniva spesso tra reparti ancora incalzati dal nemico e fiumi di profughi. Seguendo l'opinione di Hitler: "Il soldato può morire, ma il disertore deve morire", molti disertori furono sommariamente giustiziati.
Quando un'unità di combattimento abbandonava una regione, il controllo era trasferito all'autorità di occupazione SS- und Polizeiführer (letteralmente: «Comandante delle SS e della Polizia») e il ruolo della Feldgendarmerie sarebbe formalmente finito. Tuttavia, alcune unità della Feldgendarmerie rimasero dislocate nei territori occupati: le loro missioni spaziavano dal semplice controllo del traffico e compiti di polizia civile alla soppressione ed esecuzione di partigiani e oppositori nemici.

Feldgendarmerie durante l'Operazione Barbarossa, luglio 1941
I Comandanti delle SS e della Polizia sono conosciuti per aver commesso numerosi crimini di guerra, inclusi arresti di massa e deportazioni ai campi di concentramento e perfino di eccidi di interi villaggi, specialmente di ebrei e di altre popolazioni diffidate. L'estensione della partecipazione della Feldgendarmerie a queste attività non è ben documentata sebbene Antony Beevor abbia esposto alcuni casi ben documentiti nel libro Stalingrad. In definitiva, la storia della Feldgendarmerie è uno dei capitoli meno esplorati della storia della Wehrmacht durante la Seconda guerra mondiale.
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