martedì 8 luglio 2014
Albert Kesselring
(Bayreuth, 30 novembre 1885 – Bad Nauheim, 16 luglio 1960) è stato un generale tedesco con il grado di feldmaresciallo. Dopo aver prestato servizio in artiglieria durante la prima guerra mondiale, entrò a far parte della nuova Luftwaffe di cui fu uno dei principali organizzatori. Durante la seconda guerra mondiale comandò con notevole efficacia flotte aeree nel corso dell'invasione della Polonia, della battaglia di Francia, nella battaglia d'Inghilterra e dell'operazione Barbarossa. Durante queste campagne diresse una serie di attacchi terroristici dei suoi bombardieri contro agglomerati urbani nemici.
Nel novembre 1941 divenne comandante in capo tedesco dello scacchiere Sud ed ebbe il comando generale delle operazioni nel Mediterraneo, che includevano anche le operazioni in Nordafrica. Mentre la collaborazione con il generale Erwin Rommel fu spesso difficile, in generale seppe mantenere buoni rapporti con i dirigenti politico-militari italiani. Dall'estate 1943, e soprattutto dopo l'8 settembre 1943, assunse il comando supremo di tutte le forze tedesche in Italia e condusse con grande abilità la lunga campagna difensiva contro gli Alleati. Per la sua direzione militare in Italia è stato considerato da molti storici uno dei migliori generali tedeschi della seconda guerra mondiale. Verso la fine della guerra, dal marzo 1945, comandò le forze germaniche sul fronte occidentale senza poter evitare la resa finale.
Kesslering mantenne il controllo dell'Italia occupata con grande durezza, represse il movimento di Resistenza e fu responsabile di numerosi crimini di guerra. Fu accusato dagli Alleati e condannato a morte, sentenza poi commutata in ergastolo per intervento del governo britannico. Fu in seguito rilasciato nel 1952 senza aver mai rinnegato la sua lealtà ad Adolf Hitler. Pubblicò in seguito le sue memorie intitolate Soldat bis zum letzten Tag (Soldato sino all'ultimo giorno)
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